In quest’occasione abbiamo l’opportunità di introdurre la questione dell’essere alienato, il sentirsi estraneo, di fatto essere invisibile alla società e alla propria famiglia attraverso un video che ci raffigura molto esplicitamente cos’è che accade oggi nelle case delle città italiane, abbiamo delle circostanze vissute dai ragazzi, viste non soltanto dalla loro prospettiva ma anche da quella dei genitori, degli amici, e infine dai professori.  Facendoci porre più e più volte la domanda: cosa potremmo fare per cambiare queste realtà?

È così che inizia l’intervento di Maria Chiara Caruso raccontandoci che oggigiorno esiste una sorte di “disamore” tra giovani e adulti, ci vogliono ascolto e attenzione, e appunto per questo sono in piedi molti progetti indirizzati a queste problematiche, vediamo che lei ha dato vita ad attività volte a sanare vulnerabilità e allontanamento dei bambini e ragazzi adolescenti, inoltre, è anche a contatto con associazioni come IRSE, dedicata al supporto sociale, Alice, la quale offre degli psicologi esperti nel campo. Ci accenna infine del progetto “proteggimi tour”, il quale si incarica di rendere i ragazzi “autori e promotori del proprio cambiamento”.

Passiamo dunque ad una conversazione con ragazzi provenienti da diverse regioni tra cui: Ancona, Udine, e Milano.
I ragazzi d’Ancona in particolare ci parlano di un progetto, Sottosopra, il quale dà sfogo ai giovani, rende possibile l’ascolto, e fa capire l’importanza che c’è nel sapersi esprimere , dal momento che senza un input da parte loro non sarebbe mai possibile capire che là giace il bisogno d’aiuto.
Tra  diverse opinioni e discussioni di giunge ad un parere e volere comune: bisogna lasciare gli strumenti per i progetti di vita nel tessuto sociale, i quali ci permettano di avere pari opportunità senza barriere di sesso, etnia, età o situazione economica, ovvero,  dei veri e propri pilastri che ci permettano di essere liberi nello sviluppo dei propri talenti.