Redazione Aria-Spazi Reali
INTERVISTA: CON IL CORPO REAGISCO
Esperienza di connessione corpo-emozioni in adolescenza.
Il presente contributo si inserisce all’interno del ciclo di Interviste di Aria-Spazi Reali con l’obiettivo di far conoscere la struttura, il funzionamento e le attività proposte dal Servizio. Poiché si tratta di una macchina complessa, si è scelta la modalità dell’intervista, con l’intento di rendere maggiormente fruibile la comprensione del Chi siamo e cosa facciamo.
Nello specifico, nella seguente intervista, condividiamo l’esperienza proposta e realizzata dalle psicologhe Elena Scapolla e Maria Vittoria Rosso sul tema delle emozioni e del corpo. Le due psicologhe, utilizzando la pratica mindfulness, propongono un’esperienza di riconnessione corpo-emozioni nel contesto del gruppo tra pari adolescenti.
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1. Qualifica professionale delle operatrici che hanno condotto il gruppo Con il corpo reagisco!
Psicologhe psicoterapeute (Elena Scapolla di orientamento cognitivo costruttivista, M.Vittoria Rosso di orientamento sistemico relazionale)
2. Da dove nasce l’idea dell’attività gruppale Con il corpo reagisco?
Dopo la pandemia abbiamo evidenziato sempre più la necessità e il desiderio da parte de* ragazz* di partecipare ad attività e percorsi di gruppo, in modo da poter ritrovare uno spazio di confronto e, spesso, conforto tra coetane*. Inoltre difficoltà legate ad ansia e gestione delle emozioni sono frequenti e quasi sempre il corpo è visto come un nemico o come prima espressione di un problema, quasi mai come un alleato. Abbiamo quindi pensato di riportare il corpo al centro cercando in esso risorse importanti per fronteggiare momenti difficili.
3. Come si è sviluppato?
Si è trattato di un gruppo chiuso di 6 incontri partendo da un’ipotesi di programma che è stato successivamente riadattato in base alle esigenze portate da* partecipanti.
4. Di quali dispositivi si dota?
Ogni incontro è iniziato con un momento di meditazione mindfulness in modo da dedicare un primo tempo al poter tornare presenti a noi stess*. Inoltre la meditazione ha avuto lo scopo di allenare l’attenzione a ciò che accade dentro di noi e sviluppare un atteggiamento curioso e non giudicante verso emozioni, pensieri e sensazioni fisiche. Successivamente abbiamo utilizzato principalmente tecniche derivanti dalla Terapia Sensomotoria volte a cercare risorse nel corpo. Nello specifico, sono state proposte risorse di Respirazione, Contenimento, Radicamento e Allineamento posturale volte a promuovere una modificazione dell’emozione critica e delle credenze che la accompagnano attraverso un processo bottom-up, dal basso verso l’alto, dal corpo alla mente
5. A quali istanze degli utenti, secondo voi, ha dato risposta l’attività?
Tutt* hanno espresso stupore rispetto all’utilità del percorso di gruppo: prima di iniziare c’erano ovviamente timori e perplessità, ma proprio potersi confrontare con altr* ragazz* scoprendo di non essere sol* a sentirsi in determinati modi, così come scoprire di poter essere utili e costituire delle risorse per altre persone è stato molto bello. Molti si sono resi conto di avere una conoscenza estremamente limitata del proprio corpo e questi incontri sono stati un percorso di scoperta. Nessun* poi pensava di poter trovare in sé e nel proprio corpo risorse e strategie per fronteggiare emozioni difficili.
6. Quali altre ne sono emerse?
Più che di un’istanza vera e propria possiamo individuare un valore aggiuntivo rispetto all’individuazione delle risorse corporee. Spiegando i concetti di contenimento, allineamento, radicamento ecc. ragazzi e ragazze hanno potuto dare un senso e un significato a gesti o posture che – già comparivano nel loro repertorio e che – prima non ne avevano o che erano vissuti in maniera giudicante, per esempio come debolezze. Ciò ha permesso loro di interpretarli sotto una nuova luce che non solo normalizzava ma l* valorizzava come risorse.
7. L’esperienza ha generato un possibile format di lavoro con i/le ragazz*?
Assolutamente si, i feedback sono stati estremamente positivi e tanti hanno espresso il desiderio di partecipare nuovamente qualora avessimo riproposto l’esperienza e di poter essere informati su nuovi percorsi di gruppo in partenza. Inoltre il connubio fra le due discipline proposte che abbiamo sperimentato è risultato non solo valido ma altamente consigliato. Di fatto la pratica dell’attenzione focalizzata, che costituisce uno dei punti salienti della mindfulness, è prerequisito fondamentale per l’esplorazione delle risorse corporee.
8. Cosa ha significato svilupparlo all’interno del Servizio Aria-Spazi Reali?
Proporlo in un servizio di questo tipo ci ha permesso ovviamente una maggior velocità e facilità nel raggiungere i/le ragazz*, permettendoci anche di lavorare con persone che stavano portando avanti in concomitanza un percorso psicologico, o lo avevano appena concluso. La nostra proposta, avendo un obiettivo molto pratico e lavorando su episodi ed emozioni specifiche, ben si integra in un più ampio lavoro di esplorazione e comprensione di sé che invece trova lo spazio e il luogo nel percorso psicologico individuale, facendo si che entrambe le proposte risultino sinergiche.
9. Se ce ne sono state, quali criticità (in relazione sia agli utenti, sia al Servizio in genere)?
Ogni incontro propone nuovi contenuti che vanno ad integrarsi con quelli precedenti, quindi perdere un incontro richiede un lavoro aggiuntivo per mettere in pari i/le partecipanti. Ciò ci ha spinte a scegliere il setting del gruppo chiuso e del numero limitato di incontri. Resta da capire se sia più funzionale, cioè sostenibile per i/le partecipanti, la frequenza settimanale o quindicinale.
10. Quali possibili sviluppi futuri?
Al momento siamo interessate a ripetere e consolidare il format proposto, sperando di poter tenere la struttura inizialmente immaginata articolata su 8 incontri.