Basta una giornata per raccontare ai giovani ciò che l’umanità può commettere contro se stessa?
Parlare di Olocausto alle nuove generazioni è una sfida sempre più difficile: i testimoni scompaiono poco a poco e quel periodo così buio sembra sempre più lontano da noi. Non possiamo correre il rischio di trasformare quell’orrore in un ricordo banale, disperso in una società liquida che naviga nel mondo virtuale sempre più alienata dalla realtà.
La memoria non si insegna. A Spazi ReAli dedicheremo l’intero mese di gennaio per provare a ri(costruirla): partendo dagli eventi storici contemporanei viaggeremo nel tempo, esplorando e confrontando il presente e il passato attraverso immagini, racconti e testimonianze dirette di ieri e di oggi per una condivisione ed uno scambio intergenerazionale. La mostra fotografica “Solo in cartolina”, il laboratorio di scrittura creativa, i dibattiti, l’intervista doppia a due superstiti di lager distinti, distanti sessant’anni e tremila km l’uno dall’altro ci guideranno nel nostro itinerario.
Insieme potremo forse scoprire che abbiamo ancora tanta strada da fare, perché il male non può essere sconfitto soltanto con i rituali e le celebrazioni. Interpretando i fatti, ognuno sarà più consapevole e libero di agire e, se necessario, disobbedire senza accettare ciò che umilia la coscienza dell’essere umano.
La memoria è la premessa necessaria per poter sognare e progettare insieme un futuro più leggero e luminoso. Per non commettere più gli errori di chi ci ha preceduto, mettiamo le ali ai pesi della storia di ieri e di oggi affinché non diventino i nuovi macigni del nostro domani.
Per Spazi ReAli
Stefano Castello